Perché Non Scrivi Libri Che La Gente Possa Leggere? - Nora Joyce, Al Marito -

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mercoledì 10 ottobre 2012

DRIVE

Ieri sera danske non è uscito dopo cena, e già questa potrbbe essere una notizia degna di un proprio autonomo post su di un primario blog internazionale. Ma oltre ad essere rimasto a casa a guardare la tv e studiacchiare un certo Johann Gottlieb verso le 23.00 iniziava sto film: DRIVE, premiato a Cannes 2011 come migliore regia. Ne aveva sentito parlare danske e sapeva che era la storia di un tizio che guida le macchine, aggiusta le macchine, sfascia le macchine. Insomma di giorno stuntman/meccanico, di notte autista freelance per le rapine. E fin qui, ci potrebbero essere i presupposti per una storia non banale. Se ci sommiamo una certa mancanza di comunicazione del personaggio principale, che dirà 20 parole in tutta la 1°ora di film, l'inizio è interessante. Poi la storia si sputtana clamorosamente. Ci mettiamo di mezzo la solita storia del tizio che si innamora della tizia col marito in galera e guardacaso il marito esce di galera. Però i due invece di fare casini uno contro l'altro fanno casini insieme. Il marito muore e i casini si sommano, si sprecano, fanno pena. Tutto va avanti con inutili scene nonsense e qualche rara guidata adrenalinica. A sto punto avrei preferito una storia banale di macchine ipervitaminizzate come in F&F piuttosto che questo polpettone neoromantico. Neutra l'interpretazione di Ryan Gosling che fa abbastanza e parla poco. Ma ovviamente, non è colpa sua. Pessime le macchiette di quasi tutti i personaggi maschili presenti, dall'amico ai malavitosi all'ex-con. Una delusione più che totale, forse in virtù delle aspettative per il premio a Cannes.

Oppure solo mi giravano i coglioni che non ero uscito.

 

1 commento:

  1. vero, è un po' un peccato, perchè secondo me i primi 5 minuti del film sono tra i primi migliori 5 minuti di tutti i film.

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